L’appartamento è un piccolo attico a Turku di circa 65 mq.
Prima della ristrutturazione, troppe porte chiudevano gli spazi e il passaggio della luce. Inoltre, la camera da letto godeva della vista più bella sulle emergenze storiche di Turku; portare la luce e creare uno spazio living rilassante, dove il mio cliente potesse leggere, sono stati i miei obiettivi.
La demolizione parziale dei muri è stata una conseguenza naturale, così come l’inversione in pianta tra la camera da letto e il living. Stabilita questa prima trasformazione, insieme al cliente ho scelto il concept: abbiamo organizzato tutti i dettagli che avrebbero colorato gli spazi bianchi sia di persona, mentre Juhana si trovava a Roma, sia nelle successive 400 email. Il risultato è quello che, a ora, considero il più rappresentativo del mio stile: un connubio tra differenti culture. Studiare i paesi e diventarne una parte riconoscibile, un aggiunta ma mai invadente, è infatti quello che mi stimola e sprona di più.
La presenza costante del legno
Il pavimento è coperto da frassino bianco laccato, le mensole e il tavolo sono in betulla – il tavolo, però, è in betulla “bruciata”. Il legno è una presenza costante del progetto e, più in generale per i finlandesi, ma la vera attenzione è catalizzata dalla natura, rappresentata dalla carta da parati, dai colori e dai contrasti e da quel coraggio tipicamente “mediterraneo”. Le forniture stesse sono un mix delle due culture del passato e del presente; la poltrona della nonna è un pezzo vintage finnico degli ani ’60 così come la lampada rossa, l’arco che inquadra la carta da parati è la famosa Twiggy di Foscarini e le lampade a sospensione sono il modello Olimpia di Ideal Lux, anche’esse italiane. Facci caso: tutto convive in una perfetta armonia.